In prossimità dell'entrata del Ponte degli Alpini, sul lato opposto rispetto alla distilleria Nardini, si trova la statua dello scultore Severino Morlin, raffigurante il Bacin d'amor. Si tratta di una scultura in bronzo, piuttosto snella e non particolarmente alta (circa ad altezza d'uomo), la quale ritrae un giovane alpino intento a baciare la propria fidanzata prima d'imbracciare le armi.
Per certi aspetti l'opera potrebbe essere considerata una versione più moderna del bacio di Hayez, anch'esso immortalante l'ultimo bacio tra due innamorati prima della partenza del soldato per il fronte.
(Fonte: "Monumento "al bacio"". Bassano del Grappa e dintorni. Tratto il 2 gennaio 2023, 18:50 da www.bassanodelgrappaedintorni.it)
La popolazione bassanese è fortemente patriottica ed estremamente legata alla sua terra, il che è dovuto sicuramente alla sua storia; infatti, a causa della sua posizione geografica, la città di Bassano fu duramente coinvolta in entrambi i due conflitti mondiali.
Nel 1917, successivamente alla disfatta di Caporetto, il bassanese divenne avamposto di difesa della prima linea, nonché luogo di riparo di combattenti e persone in fuga dalle zone occupate. Nonostante la prima linea, collocata sul Monte Grappa, riuscì a persistere, salvaguardando la città da danni irreparabili, la popolazione dovette comunque supportare un sacrificio enorme, inviando al fronte i propri ragazzi neodiciottenni, soprannominati poi "Ragazzi del '99", a cui venne successivamente dedicato il grande parco ai piedi delle mura. (Fonte: "Bassano e il Monte Grappa". Tratto il 31 gennaio, 12:43 da www.vicenzae.org ).
Durante il Secondo conflitto mondiale, invece, la città subì l'invasione tedesca, vivendo sotto il dominio nemico per un intero biennio. Anche in tale occasione la popolazione diede prova di grande coraggio: uomini e donne si unirono alla lotta partigiana allo scopo di cacciare l'invasore e liberare la città.
Bassano del Grappa fu, inoltre, oggetto di pesanti e ripetute rappresaglie che portarono alla morte per impiccagione di numerosi cittadini; solo nel settembre 1944, infatti, furono giustiziati trentuno partigiani, ognuno dei quali venne impiccato ad uno degli alberi collocati lungo la strada che circonda tutta la città, ad oggi rinominata "Viale dei Martiri".
La statua del Bacin d'amore è il simbolo della gratitudine della città nei confronti degli Alpini e mira a ricordare alle generazioni d'oggi l'impegno e il dolore sopportato da quelle dell'epoca, allo scopo di poter garantire loro la libertà.
Nel progettare tale opera, Severino Morlin si è ispirato al testo del famoso canto popolare bassanese "Sul ponte di Bassano", il quale richiama, appunto, l'ultimo bacio dato, sul Ponte Vecchio, dal soldato alla propria bella prima di lasciarla per partire per la guerra.
"Sul ponte di Bassano
noi ci darem la mano,
noi ci darem la mano
ed un bacin d'amor. (2v)
un basin d'amore
succedon tanti guai,
non lo credevo mai
doverti abbandonar. (2v.)
Doverti abbandonare
volerti tanto bene,
è un giro di catene
che mi incatena il cor. (2v.)
Che mi incatena il core,
che m'incatena i fianchi,
in mona a tutti quanti
queli che mi voi mal. (2v.)"
(Fonte: "Sul Ponte di Bassano". Tratto il 31 dicembre 2022, 13:02 da www.le3.it )
(Fonte immagine: www.bassanodelgrappaedintorni.it ).